Non è un caso che la festa del Natale si celebri nei giorni successivi al Solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre). Il termine Solstizio significa “sole fermo”. Da un punto di vista astronomico, quello invernale si verifica quando il Sole raggiunge il Tropico del Capricorno, il punto più a sud del suo viaggio annuale e più lontano dal piano equatoriale. Nel giorno del Solstizio il Sole sorge nel punto più meridionale dell’orizzonte est e culmina a mezzogiorno alla minima altezza. Nell’emisfero settentrionale la luce solare è al minimo e assistiamo alla notte più lunga e al giorno più corto dell’anno. Fino al 24 dicembre il Sole sembra arrestare il suo percorso nel cielo, tramonta e sorge apparentemente dallo stesso punto, per poi il 25 dicembre riprendere gradualmente la sua ascesa sull’eclittica: la luce del giorno inizia lentamente ad aumentare e il buio della notte si riduce fino al Solstizio d’estate (giugno).
In sintesi, durante il Solstizio d’inverno il Sole raggiunge il minimo della sua luminosità e del suo calore e, dopo un momentaneo arresto, dal 25 dicembre le giornate si allungano, la temperatura da febbraio diventerà più mite. Nel giorno di Natale avviene, dunque, una svolta: il Sole rinasce, torna vitale, l’irradiazione si espande, mentre le tenebre si ritirano, spinte via dalla luce crescente. Si preannuncia l’arrivo delle stagioni più calde e luminose.
Soffermiamoci sul significato simbolico del percorso del Sole in relazione con la vita della natura (e quindi anche degli esseri umani) sulla Terra. L’inverno anticamente era associato con fame e mortalità elevata. Il cambio di rotta del Sole solstiziale annunciava il ritorno di tempi migliori e rappresentava una promessa di salvezza: il risveglio della natura, la possibilità di coltivare, sostentarsi e fare riserva per i successivi periodi freddi. Prima del Cristianesimo, nei giorni intorno a Natale in varie culture si celebravano alcune festività legate al Sole, ad esempio quella del Sole invitto (invincibile), per rendere omaggio alla vittoria della luce sulle tenebre. Il Sole sconfigge il freddo e l’oscurità, ovvero ciò che ostacola la vita. Le lunghe notti invernali non sarebbero durate per sempre, la vita non sarebbe stata sempre così dura, le giornate luminose, di calore e abbondanza sarebbero tornate nuovamente e, con esse, il dono della vita.
Molte caratteristiche degli antichi culti solari sono successivamente confluite nella festività del Natale. Al di là del senso religioso, o a fianco ad esso, in questo giorno speciale coltiviamo il significato originario e la semplicità del Natale: festa della rinascita di Luce e Speranza, in cui lasciare germogliare dentro di noi la fiducia in nuove possibilità, nel ritorno della primavera, nel riaccendersi della vita e di tutti i suoi doni. I miei migliori Auguri.
Photo by George Hiles on Unsplash