Questa settimana è estremamente importante dal punto di vista astrologico. Prima di tutto Marte, termina la retrogradazione (13 novembre). E’ praticamente l’ultimo pianeta di una lunga serie a tornare diretto, ponendo fine al massiccio blocco di varie situazioni intensificatosi da settembre. Il numero insolitamente alto di pianeti simultaneamente in retrogradazione da metà primavera a oggi, indica stagnazione e frustrazione, l’impossibilità di trovare una soluzione ai problemi, esasperazione pronta a implodere in rabbia distruttiva e fine a se stessa, fattori che hanno reso evidente che il nostro sistema è in disgregazione e bisognoso di nuovi contenuti per rigenerarsi. Pensiamo alle notizie susseguitesi negli ultimi mesi. Siamo scivolati nella seconda ondata sentendoci di nuovo inefficaci e abbiamo assistito a così tante e diverse proteste, conflitti, attentati, fatti di sangue, turbolenze da non riuscire più nemmeno a asociare un volto a ogni episodio.
Tuttavia, l’evento astrologico più significativo è la terza e ultima congiunzione Giove-Plutone a 22° di Capricorno (12 novembre), che coinvolge anche Saturno e rappresenta il contatto finale tra i tre pianeti in Capricorno, che tanto hanno segnato questo difficile e stranissimo anno. Analizziamo il loro ciclo e le correlazioni tra i loro movimenti e gli eventi degli ultimi mesi.
La prima congiunzione Saturno-Plutone in Capricorno è avvenuta il 12 gennaio 2020, poco prima della notizia dell’epidemia di Covid-19, che ha portato enormi cambiamenti nella vita lavorativa, nell’economia e nella vita sociale a livello globale. Limitazioni, distanziamento, responsabilità, isolamento, autorità, vecchiaia sono attributi tipici di Saturno e sono stati il leitmotiv di questi ultimi mesi in ogni notizia, provvedimento, discussione, praticamente in ogni ambito.
Il primo contatto Giove-Plutone è avvenuto il 5 aprile, quando la prima ondata di Covid-19 ha toccato il picco in molti paesi europei. Il 30 giugno, quando questi pianeti si sono incontrati di nuovo in moto retrogrado, abbiamo visto l’epidemia raggiungere l’apice anche in altre parti del mondo.
Ora, in corrispondenza dell’attuale congiunzione Giove-Plutone del 12 novembre, da un lato potrebbero aumentare i numeri del contagio ed essere introdotte a brevissimo ulteriori restrizioni simili al lockdown di marzo-aprile, dall’altro la possibilità di un vaccino pare si stia effettivamente concretizzando, sebbene occorra altro tempo per terminare la necessaria sperimentazione e per organizzare le fasi di produzione e distribuzione. Inoltre, potrebbero arrivare nuovi aiuti economici o essere immessa ulteriore liquidità (con relativo aumento del debito), com’è successo a cavallo delle 2 precedenti congiunzioni di aprile e luglio.
I cicli Giove-Plutone indicano una trasformazione del sistema di credenze alla base della struttura sociale. Osservando le cose da una prospettiva più ampia, è evidente che l’emergenza della pandemia sta mostrando le falle del sistema delle società occidentali, accelerando una metamorfosi (Plutone) della nostra società negli ambiti legati al Capricorno (banche, finanza, governo) e in quelli governati da Giove (istituzioni religiose, istruzione superiore, viaggi, affari internazionali e questioni legate alla fede). Dal dopoguerra, mai come nel corso del 2020, abbiamo affrontato così tanti eventi dolorosi e traumatici simultaneamente e globalmente. Mentre i 3 pianeti lentamente durante tutto l’anno percorrevano il segno del Capricorno, abbiamo affrontato le nostre ansie, paure, la nostra vulnerabilità. Molto di ciò che davamo per scontato si è rivelato precario, in noi stessi e nella società. Sono uscite allo scoperto lotte di potere, corruzione, ingiustizie sociali, guerre e in molti hanno preso posizione. Ognuno di noi si sta confrontando con la paura della solitudine, della morte, della malattia, della povertà emergente (tutti temi simbolicamente legati a Saturno). In questo momento tutto pare avere perso di compattezza. Ci mancano le vecchie sicurezze, ci manca soprattutto un abbraccio, siamo diventati isole che fluttuano nella frammentarietà, nell’incertezza. Come ripartire e, soprattutto, quando sarà possibile farlo? Ci attende ancora l’ultimo atto della storia per chiudere questo ciclo, la congiunzione Giove-Saturno. Avverrà il 21 dicembre, giorno del solstizio invernale, non più in Capricorno, bensì a 0° di Acquario. Intanto, rimossa la stagnazione dei pianeti retrogradi, come umanità abbiamo ripreso il cammino verso la Grande Mutazione, il passaggio da un elemento materiale a uno immateriale. I 2 pianeti infatti usciranno dall’elemento Terra dopo un ciclo di 200 anni e da ora in poi per i prossimi 2 secoli, si congiungeranno ogni 20 anni in segni dell’elemento Aria. E’ un cambiamento epocale che porterà nuovi contenuti per iniziare a creare un futuro diverso.
Per saperne di più, leggi: http://www.poeticastrology.com/2020/09/14/cenni-sul-prossimo-ingresso-di-pianeti-in-acquario.
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