Con il termine “astrologia tradizionale” si intende l’astrologia occidentale di derivazione ellenistica, medievale e rinascimentale praticata fino al XVII secolo, ovvero fino all’inizio del temporaneo declino di questa disciplina causato dalla rivoluzione scientifica e dall’affermarsi del razionalismo. Ognuna di queste correnti nasce dallo sviluppo dei principi e delle applicazioni tecniche del periodo precedente e rispecchia la filosofia e le conoscenze scientifiche della propria epoca. Fino al XVI sec. l’astrologia era considerata la parte simbolica e oracolare dell’astronomia, faceva parte delle 7 arti liberali ed era inclusa nel quadrivio della formazione universitaria. L’astrologia tradizionale era legata a un modello deterministico del cosmo e orientata prevalentemente alla divinazione: matematici, astronomi e medici applicavano tecniche astrologiche al calcolo delle configurazioni astrali per prevedere con la maggior accuratezza possibile il destino di una persona (di solito di alto rango) o di un regno, gli eventi che avrebbero contraddistinto la sua esistenza, le date propizie o sfavorevoli per compiere determinate azioni. L’astrologia rispondeva a preoccupazioni e desideri della vita quotidiana (salute, opportunità di matrimonio e carriera, nascite, caratteristiche dei figli, finanze) e al bisogno di limitare i rischi insiti nel futuro. La funzione predittiva era centrale nell’astrologia tradizionale e risale alle sue stesse origini, quando era praticata da sacerdoti all’interno di società politeiste, in cui i fenomeni celesti erano considerati segni della volontà divina o energie sacre in grado di influenzare il corso degli eventi. Gli antichi cercavano nel cielo la spiegazione o l’anticipazione di manifestazioni del mondo circostante ai fini della loro sopravvivenza,
Nel XX secolo l’astrologia ebbe una nuova fioritura. I cambiamenti intervenuti nel tempo in ambito scientifico, sociale e astronomico condussero alcuni studiosi della materia a riscoprire e aggiornare questo strumento. Per esempio, accanto ai 7 pianeti tradizionali (quelli visibili, che vanno dal Sole a Saturno), si presero ora in considerazione anche i pianeti esterni (Urano, Nettuno, Plutone). I testi fondamentali della tradizione classica erano divenuti meno accessibili, in quanto l’insegnamento di greco e latino era stato radicalmente ridotto nelle scuole, e questo aprì l’astrologia a nuove contaminazioni, come la teosofia e le teorie psicologiche. Alcuni astrologi (tra cui Dane Rudhyar e Charles Carter), iniziarono a rilevare punti di contatto tra queste due discipline e ad integrare concetti psicologici nella loro pratica. In particolare, il modello junghiano, grazie al concetto di sincronicità e agli archetipi, si adattava molto bene alla sintesi astrologica e Jung stesso analizzava in alcuni casi il tema natale dei pazienti per avere conferma delle loro dinamiche interiori. Questa intuizione segna l’inizio di un approccio innovativo ai simboli astrologici portato avanti da vari studiosi di psicologia e astrologia, in particolare Liz Greene, Howard Sasportas, Stephen Arroyo, che dagli anni ’80 con il loro lavoro hanno contribuito alla notevole diffusione di questa corrente.
La psicologia studia la complessità della psiche umana. Includendola nella propria pratica, l’astrologia ha ampliato la capacità di comprensione e descrizione delle dinamiche interiori e relazionali della persona, dando all’analisi maggiore profondità. Integrando la possibilità di sviluppo della persona ed il concetto junghiano di sincronicità, l’astrologia psicologica si differenzia dalla prospettiva dell’astrologia tradizionale. I pianeti non sono considerati causa di eventi, bensì riflesso della corrispondenza tra il cosmo e l’individuo, utilizzati per descrivere che cosa sta succedendo nella vita della persona.
Lo studio del tema natale (la mappa della nostra psiche), di transiti e progressioni in questo modo risultano strumenti capaci di descrivere con singolare precisione le strutture della psiche individuale e di segnalare le fasi di cambiamento, il loro significato e il loro timing. L’astrologia psicologica può essere utilizzata come risorsa e guida nel viaggio della vita. Ci incoraggia ad assumerci la piena responsabilità di noi stessi e delle nostre azioni. Ha la capacità di individuare a che punto ci troviamo del nostro percorso e quale fase della vita stiamo attraversando. Per quanto riguarda l’astrologia tradizionale, negli ultimi 20 sono stati riscoperti e tradotti numerosi testi antichi, portando a un revival di questa disciplina.
Principali differenze tra l’astrologia tradizionale e l’astrologia moderna in termini di approccio e tecniche:
- Per l’astrologia tradizionale il tema natale si riferisce alla persona e alle sue esperienze concrete di vita (soldi, famiglia, salute e carriera).
L’astrologia psicologica considera l’intera carta natale un riflesso della psiche dell’individuo e del suo sviluppo, in cui ogni pianeta descrive un processo emotivo o mentale (la Luna è emozioni e istinto, Mercurio pensiero e comunicazione, Venere affettività e piacere, ecc.). - L’astrologia tradizionale dispone di una gamma di tecniche piuttosto articolate per raggiungere la maggiore accuratezza e attendibilità. L’interesse dell’astrologia psicologica verso l’aspetto tecnico è minore, essendo soprattutto orientata a intercettare il clima emotivo e le fasi di sviluppo del potenziale interiore.
Photo by Farsai Chaikulngamdee on Unsplash